mercoledì 22 febbraio 2012

io mi giustifico

Tutto e' iniziato qualche ora fa: sono partita dall'universita' con l'idea fissa di fare il "dulce de leche" dopo aver letto questo articolo e aver realizzato di avere in frigo un litro di latte intonso e regolarmente ignorato da 4 giorni. Poco importa che non avessi bicarbonato in casa, ne' tanto meno una vaga idea di dove trovarlo: la fissa mi ha spinta fino al supermercato dove, in mancanza di opzioni migliori, ho comprato della "bakpulver", che, qualunque cosa sia, un po' di bicarbonato dovrebbe contenerlo. 
Sono tornata a casa e ho seguito le istruzioni. 
Nel frattempo ho cenato e preparato il cibo per domani a pranzo, il tutto in piedi mescolando il latte perche' non bruciasse. 
Chiaramente troppe cose per una bestiola sola. 
Al che sono iniziati i disastri. 
Finite le colorite invettive e tamponati i danni ho pensato, piu' o meno nell'ordine:
- al vecchio ma sempre attuale cartone della Disney "Paperino disastri in cucina"
- che un po' capisco perche' mia sorella non mi voglia attorno quando cucina
- che sarebbe stato divertente tenere un elenco di esperimenti e disastri
- che tenerlo in versione blog potesse essere per altro un'ottima perdita di tempo
- che non sono adatta a tenere un blog: e' pur sempre una perdita di tempo che richiede una certa dose di impegno
- che siccome amule non ha ancora finito di scaricare il film che volevo vedere stasera, male che vada sara' l'unico post.

Questa la giustificazione, passo all'esperimento e ai disastri.

Esperimento
Dulce de leche. Fondamentalmente far bollire il latte con zucchero e vaniglia e una punta di bicarbonato finche' non diventa denso versione crema. Questo e' piu' o meno l'aspetto in fase di preparazione:


Disastri principali
1) contenitore di plastica cade dal mobile direttamente nella pentola, schizzando latte bollente ovunque, me compresa -> vaga ustione su faccia e un braccio + latte zuccherato nei capelli.
2) inavvertitamente uso il cucchiaio di legno per girare la pentola della minestra -> cena agrodolce.
3) mi scotto la lingua per assaggiare a che punto sia la faccenda.
4) travaso la crema bollente nel vasetto di vetro (versandone un po' ovunque, ma per fortuna anche nel vasetto) e mezzo secondo dopo lo agguanto pretendendo di chiuderlo -> anche la mano ha avuto la sua ustione.
Tralascio i disastri connessi alla preparazione dell'insalata di riso per domani, quello non era nemmeno un esperimento.

Risultato
(soprassedendo che il vasetto fosse originariamente della marmellata di fragole) una specie di caramella mou un po' piu' liquida, dolce e appiccicosa. 


Forse il disastro piu' grosso e' che ora non ho idea di cosa farmene.