domenica 12 maggio 2013

Furganzando - parte prima

tempo di nuovi aggiornamenti, che se non lo faccio stasera non lo faccio mai più. e già così probabilmente ci metterò una settimana a finire sto post.

Alla fine tra le mille possibilità presentate nell'ultimo update è andata così: sono rimasta a Melbourne al semicazzeggio fino a Pasqua, cercando di capire cosa fare, dove andare, come, quando, e ovviamente perchè. Giusto il tempo necessario per farmi un giro nel parco Nazionale dei Grampians, essere licenziata dalla pasticceria (la faccenda dei turni sbagliati si è evoluta. male. per me ovviamente), ottenere il mio primo lavoro da facepainter in un pub irlandese per san Patrizio, entrare per la prima volta in un abito da cocktail e in un casinò (nella stessa serata per altro), cambiare idea sul da farsi mille volte e una serie di altre cose che al momento non mi sovvengono. Il tutto non necessariamente in quest'ordine. 

La parte del facepainting di san patrizio è degna di nota: ho avuto la geniale idea di propormi come face painter giusto due giorni prima di s patrizio, per telefono, sparando 25$ l'ora, in un pub scelto solo per la vicinanza geografica a casa di amici che facevano un goodbye bbq nel pomeriggio. Successivamente ho avuto il culo che mi assumessero per 4 ore senza fare una piega, piazzandomi in mezzo a quella che si è rivelata essere la più grande sbronza collettiva mai vista, alla quale ho attivamente partecipato visto che mi hanno pure offerto da bere (ma non da mangiare).  Infine ho avuto il gran culo che gli australiani amino il face painting e siano decisamente generosi con le mance, soprattutto se iniziano a bere alle 11 del mattino, e che le 4 ore siano diventate 6. Alla fin della fiera le mance erano due volte la paga ufficiale. Fate due conti. Metterei volentieri delle foto ma  sono due giorni che cerco di capire come si faccia, con l'ipad, senza successo.

pare invece che abbia capito.

Poi ad un certo punto è successo che ho capito pure i suddetti cosa, dove e come: viaggiare, sulla east coast, in macchina. 
Soprattutto quella della macchina è stata un'illuminazione. Al che ho iniziato una ricerca a tappeto tra siti di auto usate, concessionarie, backpackers e quant'altro. L'obbiettivo era una station wagon, col cambio automatico e con doppio carburante, gas e petrolio, attrezzata da campeggio, in condizioni dignitose e che stesse attorno ai 2000$.
Un lavoro a tempo pieno durato tre settimane di telefonate e ispezioni a catorci inenarrabili, conclusosi infine con l'acquisto di un furgone da 5000$, col cambio manuale. Da recuperare a Sydney. 
C'è di buono che è attrezzato da campeggio, va a gas, ed è in condizioni più che oneste.
L'ho battezzato "Il Furganzo" ancora prima di conoscerlo di persona, ma tanto sapevo che sarebbe stato mio.

Il recupero del furganzo a Sydney ha risposto anche al quando, così il 7 aprile ho impacchettato la mia casa, amaca compresa, in due zaini ciccionissimi e preso un bus notturno per Sydney. L'8 ho ufficialmente incontrato il furganzo e ovviamente è stato amore a prima vista, nonostante il cambio manuale.
Dal 9 aprile il Furganzo è ufficialmente mio. Terrorizzata dalla mezz'ora di guida areoporto-ostello nel traffico di Sydney, dalla parte sbagliata della strada e della macchina, e pure del cambio manuale, ho mollato il Furganzo dietro all'ostello in uno dei rari parcheggi liberi rimasti a Sydney e ho iniziato a fare la turista. Un'idea dell'interno del furganzo, l'esterno non ce l'ho:

 O almeno a provarci, perchè dopo tre mesi a Melbourne circondata da amici e persone note, trovarmi completamente sola in una città nuova di cui non ho letto nemmeno il trafiletto introduttivo di wikipedia mi ha fatto un po' strano. Un po' strano nel senso che mi sentivo completamente persa e senza senso. Non che sia una roba nuova, ma di solito quando si è in vacanza non è che sia troppo difficile trovare un senso: sei vacante e dunque vacui. Mi pare chiaro. Anche senza la e.
Sarà stata la botta di adrenalina dovuta alla mezz'ora di guida e conseguente down, fatto sta che martedì ho vacuato come uno zombie per il centro di Sydney, cercando di rispondere al famoso perchè, o quanto meno di capire dove fosse l'idea di merda a sto giro, per infine andare a dormire probabilmente alle 10: insensatezza 1, arianna 0.
Gli altri giorni è andata in ripresa, anche perchè alla fine non sei mai veramente solo se vivi in ostello. Ho conosciuto una tedesca di 19 anni con cui ci sono voluti 10 minuti per iniziare ad intenderci al volo e 11 per parlare di cacca.  In ostello c'era una popolazione varia ed avariata di inglesi sbevazzoni con cui ho passato un paio di serate in allegria. Ho beccato Roberto, remota conoscenza verbanese trasferitasi a Sydney quattro giorni prima di me, con cui ho fatto grandi chiacchere sulla madrepatria e girato a caso per la nuovapatria. Sono andata in visita al lab di Tanya, che collabora col mio capo in Svezia, fa esperimenti su api e formiche, è supersimpatica e si è detta felice di avermi a Sydney a collaborare per qualche mese nel caso riprendessi il dottorato. Che non si sa mai. Ho dormito qualche notte in furgone tanto per prendere l'abitudine e risparmiare sull'ostello, nel quale comunque mi infilavo per colazione, doccia, addivanamento e quant'altro. A scrocco. Gran cosa questa, al momento non immaginavo sarebbe diventata un'abitudine..
Ho fatto un esperimento di face painting for donation a darling harbour, pure, ma ho sbagliato orario: alle 4 i bambini australiani non vanno al parco a fare merenda, tornano a casa per la cena. 
Come commento generale direi che Sydney è carina e ha un centro futuristico superfigo, inutilissima monorotaia inclusa che purtuttavia snodandosi in-tra-fra i grattaceli da un tocco asimovesco al tutto, ma preferisco Melbourne, è più particolare e i suburbs decisamente più interessanti. probabilmente è più europea, tutto qui. Poi ha una costa superfiga e spiaggie superciccione come Bondi e Manly, ma ci hanno costruito di tutto, cimitero vista mare compreso, per cadaveri di un certo livello. In compenso iniziano a vedersi i primi surfisti. Al supermercato con la tavola. E per di più italiani. Comunque qualche foto l'ho fatta, per non far torto a nessuno.




E poi ho iniziato a cercare compagne di viaggio con l'intenzione di partire Lunedì 14 alla volta delle blue mountains. Dopo l'esperimento sul sito di annunci per il giro sulla great ocean road ho deciso che per una volta avrei fatto un'eccezione e imparato dai miei errori. Intanto, per evitare messaggi/chiamate/quant'altro da laidi australiani quarantenni, ho specificato nel titolo che cercavo una ragazza con cui viaggiare. Spesso trovo la compagnia maschile più divertente di quella femminile, con ovvie eccezioni che non sto nemmeno a specificare, e un po' più easy going, ma l'idea di condividere uno spazio ristretto, letto incluso, con un completo sconosciuto un po' mi turbava. Poi ho specificato che avrei preferito ragazze della mia età e che sarei andata fino a Brisbane. Che almeno se mi ritrovo con una cagacazzi è a tempo determinato. 
Dopo aver ricevuto una mail il cui testo era semplicemente "are you lesbian or what?!?!?", scaricato due tedesche di 19 anni, mai più scuolabus, e una francese di 30 che sembrava avere mal di pancia ma di quelli forti, o forse problemi olfattivi, o forse entrambi, ho optato per una canadese di 22 e per un'altra francese di 30. Sulla semplice e solida base che entrambe preferiscono i gatti ai cani, e che sembravano parlare un inglese accettabile. 
Sull'inglese accettabile avrei qualcosa da ridire a posteriori, e anche sul metodo di selezione, ma poteva andare sicuramente peggio. 
"Arianna Marie e il Furganzo" foto pre partenza fatta con l'intento di farne una anche a fine viaggio, tipo "prima e dopo".


Manca solo Basilico, che viaggia con noi ormai da un mese buono nonostante un paio di mie negligenze materne.

Fine primo tempo.