giovedì 7 giugno 2012

le farfalle non sono mai abbastanza rosa

ovvero: "face painting per bambini svedesi".
Lo scorso week end ho lavorato come volontaria al KulturernasKarneval qui a Uppsala, evento di indubbia fama e grandezza che richiama torme e stormi di svedesi in cerca di un rimedio non alcolico contro la noia. In pratica genitori con bambini troppo piccoli da non potercisi alcolizzare assieme.
Ho fatto face painting per l'angolo dei bambini, compito pagato (20 kr/bambino) che ho preso entusiasticamente sul serio, tanto da mettermi a disegnare bozzetti preparatori a tarda notte non so piu' se mercoledi' o giovedi' (forse si chiama anche ansia da prestazione)
E questo e' il mio self face painting.
Mia sorella ha sottilmente insinuato che sembro un po' zoccola in questa foto, ma secondo me basta non prendere le cose troppo sul serio.

Dettagli a parte, lo definirei un primo esperimento di face painting su larga scala e a livello semi-professionistico (in quanto pagato, mica per altro) che si e' rivelato un mestiere decisamente piu' impegnativo del previsto e ovviamente soggetto a disastri di vario genere.

Intanto sabato faceva freddissimo e mi sono vestita troppo leggera, domenica faceva caldo ma a quel punto ero vestita pesante, ed era pure pieno di zanzare. Il tutto potrebbe sembrare trascurabile ma contando che ho passato seduta all'aperto il 90% del tempo, ferma e concentrata su piccole anguille che si muovevano nei momenti piu' delicati trasformando un baffo di gatto in un mustacchio ungherese, e' andata a finire che sabato l'anguilla ero io, ma surgelata, e domenica le zanzare mi hanno presa per un all you can eat di quelli economici.
Che poi a star sempre seduta sedere e schiena mi ha fatto male sia sabato sia domenica, nonostante domenica mi fossi pure procurata un cuscino. Di quelli normali pero', non l'apposito ciambellone. Errore da dilettante. Domenica sera quando abbiamo chiuso mi sentivo come se mi fosse passato sopra un trattore.
Non ho fatto il conto delle ore, pero' a giudicare dai guadagni in 2 giorni ho pitturato circa 60 bambini. Mi dicono (io non avevo il tempo di girarmi a controllare) che sabato pomeriggio c'e' gente che e' stata in coda un'ora per farsi pitturare. Un'ora. L'anno prossimo mi faccio pagare il doppio e pitturo la meta'.

Pero' e' stata un'esperienza costruttiva e ho imparato un sacco di cose.
Per esempio, ci sono piu' categorie dicotomiche di adulti e bambini: quelli che sono capaci di stare totalmente immobili per 5 minuti pur avendo tre anni e quelli che invece a 10 anni non sono capaci di evitare smorfie di straziante dolore al tocco di una spugnetta o di un pennello da 2 mm. Tra quelli immobili ci sono quelli cosi' fiduciosi da appoggiare la testa sulla tua mano, chiudere gli occhi e addormentarsi, rischiando di cadere dalla sedia, e quelli che pur restando fermi ad occhi chiusi, danno l'impressione di mantenere un attento controllo sulla qualita' del tuo lavoro seguendo mentalmente ogni tuo movimento. Un po' inquietanti questi ultimi.

Poi ci sono i bambini caccolosi e quelli col naso pulito. Che corrispondono a genitori piu' o meno civili. Vuoi dire che in un'ora di coda non hai trovato il tempo di controllare che tuo figlio non facesse schifo?! Beh, nelle 20 corone non e' inclusa la pulizia del naso. Eccheccazzo.

Ci sono i maschietti che chiedono di avere una farfalla rosa in faccia e bambine che vogliono essere pitturate da pirata, con tanto di barba e baffi. La migliore e' stata una bimba piccolissima che ha voluto ragnatele e ragnetti, rigorosamente neri. Ma coi glitter! Denominatore comune: i genitori paiono non esserne turbati e tutti i bambini, indipendentemente dal sesso, vogliono i glitter alla fine. Non c'e' che dire, gli autoctoni sono un po' fricchettoni ma molto politically correct.

Poi capitano adulti che vogliono un face painting pure loro. E poi te ne capita uno che chiede se puoi fare al suo amico il tatuaggio di Mike Tyson, perche' il suo amico ci assomiglia proprio a Mike Tyson, dai guardalo, non trovi anche tu? 
Come se avessi idea di com'e' fatto, Mike Tyson o il suo tatuaggio, intercambiabilmente. 
"Ma ho una foto sull' iPhone". 
"Ah ok, allora non c'e' problema, puoi metterti in coda".
Sparito. 
Probabilmente la passione degli svedesi per le code nasce assieme ai figli. Oppure se hai figli preferisci fare un'ora di coda piuttosto che corrergli dietro sulle giostre. Avrebbe senso.

Ci sono genitori che ti costringono a fare conversazione e altri che stanno zitti e ti lasciano fare il tuo lavoro senza obbligarti a forzare il tuo cervello in un disperato tentativo di multitasking: tieni fermo il bambino, ricordati come e' fatta la roba che ti ha chiesto e di che colori, non dire troppe stronzate.

Ci sono bambini che a lavoro finito si guardano e non riescono nemmeno a sembrare contenti, tanto sono amebe, ci sono altri che invece una volta davanti allo specchio si illuminano di felicita'. E puoi star certo che le amebe fino a un secondo prima erano anguille, e oltre ad averti fatto faticare il doppio includendo il controllo del frullamento di palle nello sforzo di multitasking, poi non ti danno nemmeno la soddisfazione. Pero' una bimba-gatto mi ha portato un fiore, e un'altra riconoscendomi in giro (vagavo alla ricerca del pranzo alle 4 del pomeriggio) e' venuta ad abbracciarmi, sprezzante del pericolo di essere presa per un tacchino arrosto. Un bambino ha voluto tornare anche domenica a farsi rifare spider-man.

A proposito di spider-man, pare sia molto popolare qui, decisamente piu' di batman, spiacente per gli anni '40. Ma tanto la farfalla rosa batte tutti. Anche il mio self face painting ha avuto successo. 
Per chiudere in bellezza, l'ultima bambina di domenica mi ha chiesto Spongebob, che era pure fuori catalogo. Mi sto ancora chiedendo cosa possa spingere chicchessia a volere la faccia di spongebob pitturata sulla propria, ma l'ho accontentata.
In tutto questo delirio sono successe un sacco di altre cose, e mi sono pure ricordata di fare qualche foto:
Quello piu' piccolo e' un maschietto. si.


vincitrice dell'award "bambino piu' immobile del giorno",  3 anni!



questa invece e' una bimba